- Offerta Formativa A.A. 2021/2022
- Laurea in DISCIPLINE DELLE ARTI, DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO (DAMS)
- SEMIOTICA DEL TESTO
SEMIOTICA DEL TESTO
- Insegnamento
- SEMIOTICA DEL TESTO
- Insegnamento in inglese
- Semiotics of the text
- Settore disciplinare
- M-FIL/05
- Corso di studi di riferimento
- DISCIPLINE DELLE ARTI, DELLA MUSICA E DELLO SPETTACOLO (DAMS)
- Tipo corso di studio
- Laurea
- Crediti
- 9.0
- Ripartizione oraria
- Ore Attività Frontale: 54.0
- Anno accademico
- 2021/2022
- Anno di erogazione
- 2022/2023
- Anno di corso
- 2
- Lingua
- ITALIANO
- Percorso
- PERCORSI COMUNE/GENERICO
- Docente responsabile dell'erogazione
- PONZIO Luciano
Descrizione dell'insegnamento
Il corso è aperto a tutti gli studenti interessati
Il dialogo tra arte e vita, il dialogo tra testi, tra i testi della vita ordinaria e quelli artistici, tra rappresentazione e raffigurazione, consiste nel loro reciproco dover rispondere gli uni degli altri. L’arte è provocata dalla vita e la vita è provocata dall’arte (Bachtin). A ristabilire questo rapporto tra arte e vita è il testo di scrittura. Nella concezione moderna di “testo” sia esso pittorico, cinematografico, teatrale, architettonico, musicale, inteso come complesso segnico, è scrittura. Una semiotica che consideri il testo artistico per la sua capacità di raffigurazione, di visione è iscrivibile in una semiotica della scrittura. Alla metafora del girotondo (chorovod, antica danza popolare) delle muse greche, Lotman fa esplicitamente riferimento volendone esaltare i valori del passato in cui si creava una situazione di ensamble, di arti dialoganti, in quanto “i greci vedevano immancabilmente nell’arte [...] un insieme di aspetti differenti ma reciprocamente necessari all’attività artistica”, cosa che lo studio dell’arte in tempi moderni ha trascurato sviluppando isolatamente le discipline, separando le “belle lettere” dal teatro, le arti figurative dalla musica, ecc. e, più recentemente, anche dal cinema. Alla semiotica, intesa come quella scienza che si occupa della natura e della trasmissione delle informazioni, è riconosciuto oggi il ruolo di ricongiungere settori del sapere apparentemente non unificabili.
Saranno potenziate le seguenti capacità trasversali.
Textus è, nell’etimo, “tessuto”, ovvero rete, tela, scrittura. Nella considerazione della versione moderna di testo possiamo parlare oggi non solo di testo letterario o poetico, nelle sue forme verbali ma anche di testi extra-verbali, come nel caso del testo musicale, del testo pittorico, o nelle forme miste del testo cinematografico, teatrale, pubblicitario ecc. Inoltre bisogna considerare le relazioni del testo a partire dai margini, espresse nell’accezione di “intertestualità” introdotta da Julia Kristeva. Le capacità trasversali sono dunque insite nel testo nelle sue relazioni testo-contesto; testo-autore; testo-interpretazione; testo-linguaggio; testo-alterità; testo-discorso; testo-sottinteso; testo-ideologia; testo-lettura; testo-scrittura; testo-narrazione; testo-traduzione; testo-semiotica del testo.
Verranno effettuate lezioni teoriche e pratiche di didattica frontale. La frequenza delle lezioni è vivamente consigliata.
L’accertamento della preparazione avverrà attraverso un esame-colloquio. Le domande si atterranno rigorosamente ai testi in programma, fatto salvo diversa indicazione del docente per gli studenti interessati ad approfondire determinati autori e argomenti menzionati durante il corso. L’esame verificherà l’acquisizione del punto di vista semiotico utilizzando i metalinguaggi appropriati nonché applicando approcci teoretici pertinenti.
Gli studenti potranno prenotarsi per l’esame finale utilizzando esclusivamente le modalità previste dal sistema VOL.
Le date degli appelli d'esame saranno comunicate successivamente qui e con avviso in bacheca online, sezione "notizie"
Il dialogo tra arte e vita, il dialogo tra testi, tra i testi della vita ordinaria e quelli artistici, tra rappresentazione e raffigurazione, consiste nel loro reciproco dover rispondere gli uni degli altri. L’arte è provocata dalla vita e la vita è provocata dall’arte (Bachtin). A ristabilire questo rapporto tra arte e vita è il testo di scrittura. Nella concezione moderna di “testo” sia esso pittorico, cinematografico, teatrale, architettonico, musicale, inteso come complesso segnico, è scrittura. Una semiotica che consideri il testo artistico per la sua capacità di raffigurazione, di visione è iscrivibile in una semiotica della scrittura. Alla metafora del girotondo (chorovod, antica danza popolare) delle muse greche, Lotman fa esplicitamente riferimento volendone esaltare i valori del passato in cui si creava una situazione di ensamble, di arti dialoganti, in quanto “i greci vedevano immancabilmente nell’arte [...] un insieme di aspetti differenti ma reciprocamente necessari all’attività artistica”, cosa che lo studio dell’arte in tempi moderni ha trascurato sviluppando isolatamente le discipline, separando le “belle lettere” dal teatro, le arti figurative dalla musica, ecc. e, più recentemente, anche dal cinema. Alla semiotica, intesa come quella scienza che si occupa della natura e della trasmissione delle informazioni, è riconosciuto oggi il ruolo di ricongiungere settori del sapere apparentemente non unificabili.
Produrre e comprendere segni significa partecipare ai processi comunicativi. Il segnico è il campo dell’ambivalenza, della somiglianza, della deviazione, della creatività, in cui tutto si decide per relazioni e pratiche sociali (io-per-me, l’altro-per-me e io-per-l’altro, come dice Bachtin). Il testo artistico fornisce la possibilità di cogliere al meglio la struttura dialogica dell’enunciazione. Bachtin mostra come il senso del testo non dipenda dagli elementi ripetibili del sistema di segni con cui è composto (interpretanti di identificazione) ma nella sua stessa costituzione, e non solo nella sua manifestazione; esso è situato nei rapporti di rinvio, di differimento (interpretanti di comprensione rispondente) che danno luogo ad una catena di testi ad esso antecedenti e ad esso successivi.
La traduzione come luogo paradossale di scrittura e riscrittura non riguarda solo il testo scritto, specificamente quello della scrittura letteraria, che maggiormente compie questa riscrittura, portandosi fuori dalla rappresentazione, ma riguarda anche il testo pittorico e ogni testo artistico.
Se si considera l’opera d’arte come un sistema di segni reciprocamente condizionati, reso stilisticamente e esteticamente unitario dall’assunto artistico, diventa chiaro che la linguistica, anche quando si tratta di un’opera letteraria, da sola non basta: si rende necessario un punto di vista semiotico. L’opera artistica, il testo artistico, in quanto testo, tessuto, trama, tela, scrittura, è polisemica; nelle sue sembianze di testo è cioè capace di concentrare un’enorme quantità di significanza – da significare pazientemente, sia pure sempre parzialmente, il tempo necessario per rendersi percettibile – in uno spazio sì ristretto ma in cui, per quanto limitato esso sia, l’arte tutta riesce a rendersi modello di un mondo senza confini, realtà in un’altra realtà, come in una matrioska.
Il testo a cui ci riferiamo in questo corso, che si occupa particolarmente di problemi di ordine metodologico della semiotica del testo, è tanto il testo verbale (il testo dei generi della scrittura letteraria e quello dei generi del discorso ordinario), quanto il testo non verbale (pittorico, fotografico, teatrale, musicale, ecc.). Ciò che proponiamo è una semiotica del testo il cui punto di vista sia quello del “testo complesso, o secondario”, nel senso della tipologia dei generi del discorso, estensibile ai generi del testo, di Michail Bachtin. Si tratta del testo che raffigura altri testi, come avviene nell’ambito della creatività artistica.
Il testo artistico è un testo scomodo, faticoso da seguire ma con cui bisogna fare i conti. Questo avviene perché ciascun testo artistico sa mostrarsi come l’appello più convincente e attivo all’ascolto di ciò che è altro dall’identico. A una semiotica del testo artistico spetta il compito di riflettere sulla responsabilità dell’arte e dell’artista che consiste nel fatto di rispondere dell’altro, dell’altro dell’io e dell’altro dall’io, fuori dalle differenze e dalle identità ma in termini di raffigurazione.
Bibliografia:
Testi obbligatori:
- L. Ponzio, Visioni del testo, Pensa, Lecce 2016.
- J. Lotman, Il girotondo delle muse, a cura di S. Burini, Bompiani, Milano, 2022 (in particolare la I e la II parte).
In aggiunta ai testi obbligatori e in riferimento alle tematiche del corso, gli studenti possono scegliere per la loro preparazione 1 testo tra:
- J. M. Lotman, trad. e presentazione a cura di Luciano Ponzio, Semiotica del Cinema e lineamenti di cine-estetica, Mimesis, Milano, 2020.
- L. Ponzio, Icona e raffigurazione. Bachtin, Malevič, Chagall, Mimesis, Milano, 2016.
- L. Ponzio Lo squarcio di Kazimir Malevič, Spirali, Milano, 2004.
- L. Ponzio, Roman Jakobson e i fondamenti della semiotica, Mimesis, Milano, 2015.
- L. Ponzio, L’iconauta e l’artesto. Configurazioni della scrittura iconica, Mimesis, Milano, 2010.
- L. Ponzio, L’immagine e la parola nell’arte tra letterarietà e raffigurazione, AGA Arti Grafiche Alberobello, 2017.
- R. Barthes, La camera chiara, Einaudi, Torino, 1980.
- R. Barthes, L’ovvio e l’ottuso, Einaudi, Torino, 2004 (in particolare la I parte, L’immagine).
- C. Bene; G. Deleuze, Sovrapposizioni, Feltrinelli, Milano, 1978.
- Petrilli S., Ponzio A. , Ponzio L. Interferenze. Pier Paolo Pasolini, Carmelo Bene e dintorni, MimesisMilano, 2012.
- M. M. Bachtin e V. Vološinov, Parola propria e parola altrui nella sintassi dell’enunciazione, Pensa, Lecce, 2010.
- A. Ponzio, Interpretazione e scrittura, Pensa, Lecce, 2011.
- P. P. Pasolini, Empirismo eretico, Garzanti, Milano, 2003 (in particolare la III parte, Scritti sul cinema).
Altri testi di approfondimento (da concordare eventualmente col docente in aggiunta o come alternativi al programma d’esame):
M. M. Bachtin, L’opera di Rabelais e la cultura popolare, Einaudi, Torino, 1979.
M. M. Bachtin, L’autore e l’eroe. Teoria letteraria e scienze umane, Einaudi, Torino, 1988.
M. M. Bachtin, Per una filosofia dell’atto responsabile, Pensa MultiMedia, Lecce, 2009.
M. M. Bachtin, In dialogo. Conversazioni del 1973 con V. Duvakin, ESI, Napoli, 2008.
M. M. Bachtin, Problemi dell’opera di Dostoevskij, Dedalo, Bari, 1997.
M. M. Bachtin, Dostoevskij. Poetica e stilistica, Einaudi, Torino, 1968.
R. Barthes, Il piacere del testo seguito da Variazioni della scrittura, Einaudi, Torino, 1999.
R. Barthes, Sul racconto. Una conversazione inedita con Paolo Fabbri, Marietti, Bologna, 2019.
R. Barthes, Il brusio della lingua, Einaudi, Torino, 1984.
R. Barthes, La grana della voce, Einaudi, Torino, 1986.
C. Bene; G. Deleuze, Sovrapposizioni, Feltrinelli, Milano, 1978.
W. Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, Torino, 2000.
M. Bonfantini, La semiosi e l’abduzione, Bompiani, Milano, 1987.
G. Deleuze, Francis Bacon. Logica della sensazione, Quodlibet, Macerata, 1981.
J. Derrida, Memorie di cieco. L’autoritratto e altre rovine, Abscondita, Milano, 2003.
U. Eco, Opera aperta, Bompiani, Milano, 1962.
U. Eco, Lector in fabula, Bompiani, Milano, 1979.
U. Eco, Sei passeggiate nei boschi narrativi, La nave di Teseo, Milano, 2018.
M. Foucault, Questo non è una pipa, SE, Milano, 1988.
M. Foucault, Le parole e le cose, BUR, Milano, 2001.
P. Florenskij, La prospettiva rovesciata e altri scritti, Gangemi, Reggio Calabria, 1990.
D. Haynes, Bachtin e le arti visive, Nike, Segrate, 1999.
R. Jakobson, Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, Milano, 2012.
J. Kristeva, Il linguaggio questo sconosciuto, Adriatica, Bari, 1992.
J. Kristeva, Stranieri a se stessi, Feltrinelli, Milano, 1990.
P. Montani (a cura di), I formalisti russi nel cinema, contributi di Ejchenbaum, Tynjanov, Šklovskij, Brik, Jakobson, Mukařovský, Lotman, Mimesis, Milano, 2019.
C. Morris, Lineamenti di una teoria dei segni, Pensa MultiMedia, Lecce, 2009.
C. Morris, Scritti di semiotica e di estetica, Pensa MultiMedia, Lecce, 2012.
M. Merleau-Ponty, L’occhio e la mente, SE, Milano, 1989.
J.-L. Nancy , Il ritratto e il suo sguardo, Cortina, Milano, 2002.
A. Ponzio, Tra semiotica e letteratura. Introduzione a Michail Bachtin, Milano, Bompiani, 2015.
V. Propp, Morfologia della fiaba, Einaudi, Torino, 2000.
F. de Saussure, Corso di linguistica generale, Laterza, Roma-Bari, 1972.
Th. Sebeok, Una introduzione alla semiotica, Carocci, Roma, 2003.
S. Sproccati, Strutture del linguaggio cinematografico, Mimesis, Milano, 2021.
Semestre
Primo Semestre (dal 19/09/2022 al 13/01/2023)
Tipo esame
Non obbligatorio
Valutazione
Orale - Voto Finale
Orario dell'insegnamento
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