Continuano e crescono le attività didattiche online dell’Università del Salento. Le principali tecniche per la progettazione di lavori di ricerca, attraverso approcci qualitativi e quantitativi, saranno al centro di un nuovo ciclo di seminari promossi dalla Scuola di Dottorato, che prenderanno il via venerdì 24 aprile 2020 con la partecipazione di relatori di livello internazionale. Si tratta di un progetto messo a punto dalla Direttrice della Scuola, professoressa Giuseppina Passiante, in collaborazione con Giulio Agnusdei, dottorando in Ingegneria dei Sistemi Complessi.
«Per produrre ricerche di elevato valore scientifico, i dottorandi devono sviluppare una comprensione approfondita dei metodi di ricerca utilizzabili e dei criteri per selezionare quello più idoneo a supportare il proprio progetto», spiega la professoressa Passiante, «Ogni progetto di ricerca, infatti, ha una specificità che lo rende assolutamente unico. Ne consegue che una conoscenza del metodo di ricerca dovrebbe essere appresa attraverso il cosiddetto “trial and error”. Tuttavia molto (in termini di competenze di base, conoscenza delle metodologie disponibili, eccetera) può e deve essere appreso dalle esperienze di altri ricercatori e da tecniche già sviluppate in aree particolari (per esempio interviste). Dopo aver completato questo corso, lo studente di dottorato avrà sviluppato una buona comprensione dei principali metodi di ricerca utilizzati negli studi empirici oltre che appreso come comunicare i risultati di una ricerca empirica all’interno di una comunità scientifica».
«La nostra Scuola di Dottorato può e deve divenire un’eccellenza di livello internazionale, mettendo a sistema l’esperienza sin qui maturata e la professionalità di chi vi opera», sottolinea il Rettore Fabio Pollice, «Una vera e propria Scuola di Ricerca che punti a mettere in valore il talento dei giovani ricercatori, facendone una risorsa strategica per lo sviluppo delle istituzioni in cui andranno a operare, a partire dalla stessa nostra Università, augurandoci che a livello governativo si torni a investire con determinazione nella ricerca e in Atenei come il nostro che, anche in questo periodo di crisi, hanno saputo dimostrato il loro valore propulsivo, evidenziando resilienza e capacità innovativa».
«Occorre ritornare a investire sulla ricerca, non solo in termini di finanziamenti ma soprattutto in termini di formazione», dice Giulio Agnusdei, «Occorrono finanziamenti strutturali nella formazione dei giovani ricercatori: buona ricerca significa migliorare le performance dell’Ateneo, con ricadute positive sul Fondo di Finanziamento Ordinario, ma soprattutto per il ruolo che l’Università può avere nello sviluppo del territorio»