“Un’esperienza molto significativa per il nostro Ateneo, chiamato a contribuire dando ‘amalgama’ a questo importante progetto, fornendo una chiave ‘estetica’ alle esigenze giuridiche e agli aspetti più strettamente tecnici. Al centro l’uomo e il suo bisogno di esprimersi, così che lo spazio cessi di essere neutro per divenire personalizzato e ricco di potenzialità d’espressione. Mi piace citare il professor Carlo Alberto Augieri, che ha seguito da vicino il progetto, quando dice appunto che la devianza è deficit d’espressione, di comunicazione. Ripensare i luoghi detentivi, quindi, perché consentano alle persone di esprimere il proprio io in relazione dialogica e comunitaria con il mondo, rappresentato dagli ambienti ‘esterni’ variamente intesi (che siano un affaccio o l’uso della biblioteca), significa fornire loro le opportunità maieutiche continue proprie dell’acculturazione. Complimenti ai promotori del concorso, e ai vincitori designati”. Queste le considerazioni del Rettore dell’Università del Salento Vincenzo Zara, in occasione della presentazione dei progetti vincitori di “SIX SQUARE METERS_Persone, luoghi, dignità. Una nuova idea di arredo per gli spazi detentivi”, concorso nazionale finalizzato alla progettazione di arredi d’interni destinati alle stanze di pernottamento degli Istituti Penitenziari.
Promosso dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Lecce, il concorso è sostenuto da Ministero della Giustizia Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Direzione Casa Circondariale di Lecce, Università del Salento, Fondazione Banca Popolare Pugliese “Giorgio Primiceri” – Onlus, Ance Lecce, con il patrocinio di Consiglio Nazionale Architetti, Regione Puglia, Comune di Lecce.
Rilevanti gli obiettivi del Concorso: concorrere alla riscrittura delle schede tecniche di riferimento su modalità, materiali, prescrizioni per progettare e realizzare gli arredi carcerari; chiamare la comunità degli architetti e dei designer a misurarsi con la progettazione degli arredi destinati alle stanze di pernottamento degli Istituti Penitenziari; realizzare il prototipo della proposta vincitrice; promuovere l’avviamento di una vera e propria linea produttiva di arredi per gli Istituti penitenziari da realizzare nella Falegnameria della Casa Circondariale di Borgo San Nicola contribuendo così al reinserimento sociale e occupazione dei detenuti.
Il primo premio, illustrato in conferenza stampa il 20 novembre 2018 nella Sala della Grottesca del Rettorato dell’Università del Salento, alla presenza della Direttrice della Casa Circondariale Lecce_Borgo San Nicola Rita Russo, del Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Lecce Rocco De Matteis, del Presidente Fondazione Banca Popolare Pugliese “Giorgio Primiceri – Onlus” Vito Antonio Primiceri, del Presidente Ance Lecce Giampiero Rizzo, Consigliere Nazionale CNAPPC Massimo Crusi e delle Assessore del Comune di Lecce Rita Miglietta Politiche urbanistiche e valorizzazione del patrimonio) e Silvia Miglietta (Diritti civili, pari opportunità e volontariato), è stato assegnato al Progetto “TAAC” degli architetti Fabio Gigone e Angela Gigliotti (Udine), per l’“ottimo sistema costruttivo e buon design interno, concretezza e soprattutto fattibilità del progetto. Buon sistema razionale dell’insieme”. Illustrati anche i progetti vincitori del secondo e terzo premio e altre menzioni di merito.
Prossimo step la realizzazione del prototipo della proposta vincitrice e, dunque, l’impegno a muovere verso la messa in produzione degli arredi nella Falegnameria della Casa Circondariale di Lecce, come già previsto nel Protocollo d’Intesa sottoscritto da Casa Circondariale Lecce – Borgo San Nicola, Ordine degli Architetti della Provincia di Lecce, Università del Salento all’indomani della Sentenza Torreggiani con cui la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva condannato l’Italia per le condizioni disumane delle carceri.