- International Degree Programs
- Master's Degree in TECHNICAL TRANSLATION AND INTERPRETING
- Psychology of language
Psychology of language
- Teaching in italian
- PSICOLOGIA DEL LINGUAGGIO
- Teaching
- Psychology of language
- Subject area
- L-LIN/01
- Reference degree course
- TECHNICAL TRANSLATION AND INTERPRETING
- Course type
- Master's Degree
- Credits
- 9.0
- Teaching hours
- Frontal Hours: 54.0
- Academic year
- 2024/2025
- Year taught
- 2024/2025
- Course year
- 1
- Language
- ITALIAN
- Curriculum
- PERCORSO UNISALENTO
- Reference professor for teaching
- GRIMALDI Milko Antonino
Teaching description
Lo studente che accede a questo insegnamento dovrebbe avere una discreta conoscenza delle nozioni di base della linguistica (es. nozione di fono e fonema, morfema, categorie lessicali).
Comprensione inglese scritto-livello base
Il corso affronterà un problema molto attuale, inerente ai processi di apprendimento della fonetica e della fonologia della seconda lingua. In particolare, si rifletterà in modo critico sullo sviluppo delle capacità di percezione e produzione in contesto formale. Alla luce delle più recenti ricerche cross-linguistiche e neurocognitive, verrà tracciato un percorso applicativo finalizzato all’utilizzo in classe delle più innovative metodologie per migliorare i processi di apprendimento fonetico-fonologico della seconda lingua.
Conoscenza e capacità di comprensione: durante il corso, gli studenti acquisiranno le conoscenze di base sui meccanismi neurocognitivi che sono alla base dei processi di apprendimento delle lingue naturali, sia per quanto riguarda la prima che la seconda lingua. Tali conoscenze permetteranno di dotarsi degli strumenti per analizzare e interpretare in modo critico la realtà linguistica nel campo dell’interpretazione e della traduzione.
Conoscenze e capacità di comprensione applicate: gli studenti dovranno acquisire la consapevolezza del funzionamento delle teorie linguistiche da un lato, e dell’approccio neurobiologico dall’altro. Queste conoscenze troveranno applicazione nel campo della traduzione, dove sono richieste capacità di riflessione metalinguistica molto elevate. Impareranno, inoltre, a relazionarsi in modo dinamico con la realtà esterna, che è fatta di linguaggio. Saranno in grado di gestire i rapporti comunicativi con gli altri in modo funzionale ed efficace, sapendo interpretare un testo scritto o un discorso in tutta la loro complessità.
Autonomia di giudizio: lo studente sarà quindi in grado di intraprendere percorsi personalizzati di approfondimento sul funzionamento delle strutture linguistiche universali da un lato, e dei parametri (o micro-parametri) che generano la variazione fra le lingue dall’altro.
La capacità metalinguistica acquisita permetterà allo studente di approfondire metodologie e strategie interpretative e traduttive utili al testo e al contesto culturale si trova ad operare, nonché ad analizzare e sintetizzare le informazioni (acquisire, organizzare e riformulare dati e conoscenze provenienti da diverse fonti). Inoltre, le competenze sul funzionamento del linguaggio e delle lingue consentirà allo studente di sviluppare tecniche per raggiungere obiettivi comunicativi funzionali al/ai messaggio/i che deve trasferire, insieme alla capacità di formulare giudizi in autonomia (interpretare le informazioni con senso critico e decidere di conseguenza le strategie comunicative da mettere in atto).
Abilità comunicative: gli studenti saranno in grado di utilizzare il linguaggio (anche specialistico) in modo consapevole e funzionale. Rispetto ad un uso passivo del linguaggio, i frequentati del corso acquisiranno la consapevolezza delle proprietà biologiche e pragmatiche del linguaggio e quindi potranno sviluppare riflessioni metalinguistiche adeguate sul suo funzionamento.
Capacità di apprendere: il corso è fondato sull’idea che lo studente deve acquisire capacità di riflessione critica sul linguaggio e sulle sue proprietà (al di là delle classiche nozioni di grammatica). Stimolato dal docente a riflettere ed interagire criticamente rispetto a quanto discusso in classe, lo studente sarà guidato, sulla base delle proprie curiosità ed interessi, ad approfondire tematiche e problemi che emergeranno durante l’interazione docente-discente. Svilupperà pertanto abilità euristiche utili a gestire il processo di apprendimento in autonomia.
Partendo da questo quadro generale, gli studenti saranno in grado di acquisire le seguenti competenze trasversali:
- trasferire le nozioni apprese sia nella professione di interprete e traduttore sia nella didattica della L2 (acquisendo anche abilità didattiche innovative);
- mettere in atto strategie comunicative diversificate in funzione dei contesti d’uso della lingua e delle finalità per cui viene usata;
- relazionarsi in modo dinamico con la realtà esterna gestendo i rapporti comunicativi con gli altri in modo funzionale ed efficace, avendo acquisito conoscenze critiche sul funzionamento del linguaggio.
Didattica frontale con l’ausilio di materiale multimediale
Lettura e discussione in classe di materiali didattici e scientifici
Il materiale didattico è costituito dai libri di testo consigliati e dal materiale (PPT e/o dispense) messo a disposizione degli studenti frequentanti durante il corso delle lezioni.
Esame orale.
In particolare, l’esame mira a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi didattici:
- Conoscenza delle moderne teorie sul linguaggio (anche da una prospettiva evoluzionista e neurobiologica)
- Conoscenza dei processi di apprendimento delle lingue naturali
- Capacità di analisi critica delle strutture dei sistemi linguistici
- Conoscenza delle basi biologiche delle lingue naturali e dei processi inter- e cross-linguistici ad esse correlati.
Sarà possibile iscriversi agli appelli d’esame tramite il sistema VOL, con procedura online.
Le date degli appelli sono periodicamente comunicate nella bacheca online tramite sistema Esse3.
Membri della Commissione D’esame: Mirko Grimaldi, Barbara Gili Fivela, Cosimo Iaia
Le lezioni di Psicologia del Linguaggio inizieranno il 26 marzo con il seguente orario: lunedì 11-13 (SP11), giovedì 11-13 SP9.
Per ogni altro tipo di comunicazioni si rinviare alla bacheca online del docente.
Il docente riceve il mercoledì dalle 9:00 alle 11:00 nello studio presso l’edificio Parlangeli. Dato l’alto numero di studenti frequentanti, è consigliato avvisare il docente via email della necessità di un incontro.
Indirizzo email: mirko.grimaldi@unisalento.it
A poche settimane dalla nascita un bambino è in grado di discriminare tutti i suoni delle lingue naturali. A partire dai 12 mesi di età la sensibilità per i suoni non nativi si riduce gradualmente mentre aumenta il processo di sintonizzazione sui fonemi nativi e la progressiva perdita di sensibilità per i suoni non nativi.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: discriminare e produrre da adulti i suoni di una L2 risulta un compito davvero arduo. Acquisire da adulti un sistema fonetico-fonologico non nativo è una sfida per il nostro cervello.
Recenti ricerche neurocognitive hanno dimostrato in modo inequivocabile che: (i) la quantità e la qualità degli stimoli ricevuti dagli apprendenti L2 in contesto scolastico non sono sufficienti per formare tracce mnemoniche nella corteccia uditiva tali da riattivare capacità di discriminazione dei suoni L2; (ii) per sviluppare competenze fonetico-fonologiche nella L2 sono necessari training mirati a rimodulare la plasticità uditiva. Ciò ha ripercussioni a livello della produzione e quindi sul raggiungimento di abilità comunicative funzionali nella L2 (pensiamo, per esempio, a chi si prepara a svolgere il ruolo di interprete o mediatore culturale).
Bisogna prendere atto che nell’attuale sistema scolastico l’acquisizione di una lingua straniera avviene in un contesto dominato dalla L1, dove la didattica a livello fonetico-fonologico riceve pochissima o nessuna attenzione. Inoltre, in tutti i livelli scolastici l’uso della L2, nel migliore dei casi, viene confinato a poche ore settimanali (e questo è grave soprattutto per l’istruzione universitaria). La pratica didattica è in genere basata su istruzioni formali inerenti ai livelli lessicale e morfo-sintattico (e nel migliore dei casi anche pragmatico) ma non contempla training intensivi per sviluppare abilità di percezione e produzione.
Si tratta di una perdita totale che impedisce del tutto l’apprendimento di una seconda lingua? O siamo di fronte a una sorta di riorganizzazione (sintonizzazione) intorno ad alcuni tratti peculiari della L1 che porta ad escludere progressivamente tutte le altre opzioni possibili? Nel secondo caso, è possibile riattivare le abilità percettive originarie? Se sì: come? Lo studio formale di una seconda lingua in contesto scolastico è in grado di riattivare l’abilità a percepire e produrre un sistema di suoni non nativo?
Il corso risponderà a queste domande sulla base dei risultati ottenuti dalle ricerche nel campo delle neuroscienze cognitive e della fonetica articolatoria. Concluderà il corso una riflessione sul modello didattico necessario per affrontare le problematiche emerse.
Mirko Grimaldi, Il Cervello fonologico, Carocci, Roma, 2019
Maria Garraffa, Antonella Sorace, Maria Vender, Il cervello bilingue, Carocci, Roma, 2020
Programma per non frequentanti:
Oltre ai testi prima citati: Andrea Marini, Manuale di Neurolinguistica, Carocci, Roma, 2018
Semester
Second Semester (dal 03/03/2024 al 06/06/2025)
Exam type
Optional
Type of assessment
Oral - Final grade
Course timetable
https://easyroom.unisalento.it/Orario
Component by
GLOTTOLOGY AND LINGUISTICS (LM33)