- Degree Programs
- Master's Degree in SCIENCES FOR INTERNATIONAL COOPERATION
- COMPARATIVE LAW OF CLIMATE CHANGE
COMPARATIVE LAW OF CLIMATE CHANGE
- Teaching in italian
- DIRITTO COMPARATO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
- Teaching
- COMPARATIVE LAW OF CLIMATE CHANGE
- Subject area
- IUS/21
- Reference degree course
- SCIENCES FOR INTERNATIONAL COOPERATION
- Course type
- Master's Degree
- Credits
- 6.0
- Teaching hours
- Frontal Hours: 36.0
- Academic year
- 2024/2025
- Year taught
- 2024/2025
- Course year
- 1
- Language
- ITALIAN
- Curriculum
- Percorso comune
- Reference professor for teaching
- CARDUCCI Michele
Teaching description
Lo Studente deve possedere cognizioni fondamentali di:
- Diritto in tema di ordinamento giuridico e fonti del diritto italiano, europeo e internazionale;
- Storia;
- Economia politica, in tema di micro e macroeconomia, fattori di produzione, beni, valore,
esternalità;
- Biologia, Chimica e Fisica.
Il Corso affronta, attraverso un approccio genealogico, i principali nodi della relazione fra diritto, sistema climatico, conoscenza scientifica e cooperazione politica ed economica, nel quadro delle diverse tradizioni giuridiche presenti nel Mondo.
Acquisire il vocabolario, basato sulle scienze del sistema Terra, del Diritto climatico e le principali modalità di analisi delle regole giuridiche rispetto ai fenomeni del cambiamento climatico antropogenico
Lezioni frontali, seminari tematici ed esercitazioni pratiche di eco-progettazione climatica
Contenuti dell'esame di profitto
Interrogazione orale su due temi (max. 10 punti a tema richiesto) ed esposizione di un "caso di studio" concordato con il Docente, sulla base dell' "Atlante dell'Antropocene" e di almeno uno dei "Testi e mappe di consultazione per il lessico e la comprensione dell’emergenza climatica", elencati nella sezione "Testi di riferimento" (max. 10 punti, in base alla correttezza del lavoro scritto, alla grammatica e alla sintassi, nonché ai tempi e modi di esposizione dei risultati).
L'esposizione del "caso di studio" dovrà essere impostata attraverso la distinzione tra informazioni primarie e secondarie, livelli di osservazione comparata, ricorso ai formanti, utilizzo di letteratura primaria, secondaria o terziaria.
Modalità di iscrizione e di chiamata
Lo Studente è ammesso all’esame, previa iscrizione on line.
L’ordine di chiamata degli Studenti segue l’ordine di iscrizione on line ed è calendarizzato dal Docente per intervalli di 25 minuti, comunicati agli iscritti attraverso il Rappresentante della classe e le email del Portale Studenti-UniSalento.
Consultare il calendario degli esami dal sito del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali
Consultare il sito www.analisiecologicadeldiritto.it
Lezione 1
Che cos’è la verità nell’uso delle parole sulla natura e le (in)certezze sulla situazione attuale: problemi lessicali ed errori epistemici nello studio del diritto climatico. Combustione, costituzione, sostenibilità. Il sistema climatico come “iperoggetto” e l’ambiente come “non oggetto”.
Lezione 2
Le caratteristiche energetiche dell’essere umano (metabolismo «naturale» e metabolismo «sociale» tra sistema climatico e antropo-tecnosfera). Le sette rivoluzioni della specie umana nel “far cose” e le tre ere energetiche del diritto nel farle con “regole e parole”. Il progressivo disallineamento spaziale e temporale (c.d. disconnessione) tra decisione, azione ed effetti (emissioni, dissipazioni, contaminazioni). La CO2-eq come categoria costituzionale del tempo e dello spazio. Emissioni antropogeniche e fratture interne al genere umano (Metabolic Rift e Carbon Rift).
Lezione 3
Degenerazione dal cambiamento climatico all’emergenza climatica. I caratteri differenziali dell’emergenza climatica nelle altre emergenze [schemi, quadri sinottici, equazioni]: la «tragedia dell’orizzonte» dai «cinque motivi di preoccupazione» ai «segni vitali» bad-to-worst [con allegati tre articoli, da studiare]. Normalità e normatività rispetto al tempo e allo spazio del sistema climatico.
Lezione 4
Struttura nomologica dell’UNFCCC e centralità della c.d. «quota equa». Fonti speciali a definizione vincolata, a ratifica universale, basate sulla scienza, ad adempimento non sinallagmatico e per risultati «altruistici». Inquadramento delle decisioni «climatiche» dopo il fallimento degli obblighi dell’art. 4 UNFCCC, livelli di discrezionalità, analisi del rischio e teorema della «rovina del giocatore», la «buona fede» della Convenzione di Vienna sul diritto dei Trattati e i diritti umani dopo le risoluzioni ONU sul diritto all’ambiente.
Lezione 5
Inquadramento delle decisioni «climatiche», inevitabile «cattura del regolatore», tentativi di superamento con il sistema “BOGA” e le tradizioni giuridiche nella rappresentazione escatologica dell’aria, del tempo e dello spazio. Decisioni per “politiche” o per “materie”.
Lezione 6
La «cattura del regolatore» attraverso la «Carta dell’energia», il «Trilemma di Rodrik» e la cooperazione «nidificata» [con dati allegati da consultare].
Lezione 7
I «negazionismi» dell’emergenza climatica e ambientale [con 3 Appendici da consultare: - sulle fonti di cognizione esistenti; - sui c.d. «falsi positivi» e «falsi negativi» nell’analisi del rischio; - sul fenomeno delle conoscenze c.d. «folk d’élite» e le «policy legend»].
Lezione 8
La svolta del 2018: «climate first» vs. «development first», i quadranti del danno da emergenza climatica, il tramonto del bilanciamento costituzionale, il SYR IPCC 2023 e il Global Stocktake [con dati allegati da consultare].
Lezione 9
Le risposte del diritto UE all’emergenza climatica e ambientale: il sistema DNSH e i suoi 10 pilastri nel rispetto della CDFUE e l’art. 193 TFUE [con Appendice sull’inadeguatezza delle politiche UE, da consultare].
Lezione 10
Cambiamenti climatici, diritti umani «decarbonizzati» e contenzioso sulle responsabilità nel paradigma One Health-Planetary Health. Le sentenze CEDU del 9 aprile 2024 [con Allegata la Risoluzione ONU sul diritto umano universale all’ambiente, da studiare].
Lezione 11
Quali soluzioni (economiche) di governo per svoltare dall’«Highway to Climate Hell»: «disaccoppiamento europeo», «civilizzazione» cinese, (tentarivi di) «conversione ecologica» latinoamericana nei diritti della natura.
Lezione 12
La sostenibilità climatica ed ecologica delle Costituzioni e della democrazia: i determinanti costituzionali della salute planetaria (One Health-Planetary Health).
Testi di studio
1) F. Gemenne, A. Rankovic, Atelier Cartographie SciencesPo, Atlante dell’Antropocene, trad. it., Milano, Mimesis, 2021 (i capitoli “La nostra epoca. L’Antropocene”, “Clima”, “Le politiche dell’Antropocene” + 1 capitolo a scelta tra i rimanenti).
2) T.M. Lenton. J. Rockström et al., Climate tipping points — too risky to bet against, in Nature, 2019/2020 (https://www.nature.com/articles/d41586-019-03595-0).
3) M. Carducci, Climate Change and Legal Theory, in G. Pellegrino, M. Di Paola (eds.), Handbook of Philosophy of Climate Change, Springer, 2023, pp. 1-28.
4) Analisi ecologica del diritto (un argomento a scelta).
Testi di consultazione per il lessico e per i dati di comprensione dell’emergenza climatica
(richiamati durante le lezioni)
The Encyclopedia of Earth (https://editors.eol.org/eoearth/wiki/The_Encyclopedia_of_Earth).
Scientists’ Warning to Humanity (https://www.scientistswarning.org/).
M.E. Cavallaro, F.M. Giordano (eds.), DizIE. Dizionario delle Istituzioni Europee. 1950-2017, 2018
B.M. Haddad (ed.), Dictionary of Ecological Economics. Terms for the New Millennium, 2023.
A. Kothari, A. Salleh, A. Escobar, F. Demaria, A. Acosta (a cura), Pluriverso. Dizionario del post-sviluppo, trad. it., Napoli-Salerno, Orthotes, 2021.
OHCHR, Questo collegamento aprirà un documento PDF che potrebbe non essere accessibile Frequently Asked Questions on Human Rights and Climate Change, New York and Geneva, 2021.
UNDP, The Climate Dictionary: An everyday guide to climate change, 2023.
A. Angelini, A. Re, Parole, simboli e miti della natura, Palermo, Qanat, 2012.
G. Latini, M. Bagliani, T. Orusa (a cura), Lessico e nuvole. Le parole del cambiamento climatico, II ed. Università di Torino, 2020.
Comparatore degli obiettivi climatici Climate watch data
Rilevatore dei livelli di qualità dell’aria
Rilevatore della sottoposizione tossica passiva World’s Air Pollution: Real-time Air Quality Index
Simulatore di scenari climatici EN-ROADS Climate interactive
EcoAtlante ISPRA (dell’Italia)
Enciclopedia della Salute on line
Statistiche energetiche italiane
Che cosa significa esattamente esaurire le risorse che il pianeta può offrirci ogni anno?
O, più precisamente, quali sono le attività per cui l’essere umano ha un impatto e una responsabilità maggiore nei confronti dell’ambiente?
A provare a rispondere è stata un’équipe di scienziati dell’Università di Stanford, che ha messo a punto un nuovo database, chiamato The Human impact Database, per raccogliere dati riguardanti diversi aspetti della crisi climatica in cui l’attività dell’essere umano è una concausa conclamata.
Come funziona
Il database, consultabile all’indirizzo anthroponumbers.org, è diviso in:
- cinque settori principali: acqua, energia, flora e fauna, cicli atmosferici e biogeochimici e territorio. - 20 sottocategorie.
Per ogni attività si trova un numero globale che la descrive (il consumo totale se si tratta di una risorsa, ad esempio, o il livello di emissione totale nel caso di metano o anidride carbonica), e la percentuale imputabile all’essere umano.
In alcuni casi è presente anche uno storico che mostra l’evoluzione nel tempo, e per ogni voce c’è la possibilità di sapere come è stato effettuato il calcolo.
È un portale pensato per essere utilizzabile da chiunque sia interessato, non solo scienziati, e si prepone di contribuire - scrivono gli scienziati - a un’alfabetizzazione collettiva sulla questione climatica e ambientale.
Per questo, nel database ci sono anche circa 300 immagini e grafici che aiutano a visualizzare in maniera più semplice il significato dei numeri e il loro andamento nel tempo.
Alcuni esempi di cifre che si possono trovare nel database sono la produzione globale di plastica (400 miliardi di chilogrammi ogni anno), il numero di animali a oggi estinti (762 specie) o l’innalzamento medio annuo globale del livello del mare (circa 3.4 millimetri ogni anno).
Parlare di valori medi globali, comunque, non è esaustivo e tralascia moltissime informazioni utili.
Per questo i ricercatori hanno incluso anche stime riguardanti le diverse regioni e continenti, separatamente.
La suddivisione rende conto del fatto che diverse società variano nelle preferenze alimentari (gli americani consumano relativamente poco pesce e molta più carne, ad esempio) e nello stile di vita, hanno diversi livelli di sviluppo economico, si affidano a risorse naturali diverse per costruire infrastrutture (legno o cemento), per generare energia (nucleare o carbone) e ospitano diverse industrie estrattive o inquinanti.
Ecco alcuni esempi.
L’Asia domina per quanto riguarda il consumo idrico agricolo globale, utilizzando circa il 62% del totale, mentre il Nord America è in testa al prelievo idrico industriale.
A livello pro capite, il Nord America è anche l’area che preleva più acqua per tutti gli usi: agricoli, industriali e domestici, e che emette più anidride carbonica, mentre nella produzione di CO2, l’Oceania e l’Europa sono al secondo e al terzo posto.
Per quel che riguarda le emissioni di metano, invece, l’Oceania e il Sud America sono i maggiori emettitori, soprattutto a causa del numero di bovini, che in quelle regioni quasi pareggia il numero degli esseri umani e che produce questo potente gas serra attraverso la fermentazione enterica.
Le disparità regionali sono evidenti anche nei mezzi di produzione di energia: per fare un esempio emblematico, pur consumando solo il 4% dell’energia totale, il Sud America genera circa il 14% dell’energia rinnovabile.
Semester
First Semester (dal 23/09/2024 al 17/01/2025)
Exam type
Compulsory
Type of assessment
Oral - Final grade
Course timetable
https://easyroom.unisalento.it/Orario