- Offerta formativa A.A. 2018/2019
- Laurea Magistrale in CONSULENZA PEDAGOGICA E PROGETTAZIONE DEI PROCESSI FORMATIVI
Laurea Magistrale in CONSULENZA PEDAGOGICA E PROGETTAZIONE DEI PROCESSI FORMATIVI
- Corso di studi
- CONSULENZA PEDAGOGICA E PROGETTAZIONE DEI PROCESSI FORMATIVI
- Corso di studi in inglese
- PEDAGOGICAL COUNSELING AND PLANNING OF EDUCATIONAL PROCESSES
- Titolo
- Laurea Magistrale
- Classe MIUR
- Classe delle lauree magistrali in Programmazione e gestione dei servizi educativi - LM-50 (DM270)
- Durata
- 2 anni
- Crediti
- 120
- Dipartimento
- DIPARTIMENTO DI STORIA, SOCIETA' E STUDI SULL'UOMO
- Sito web del corso
- https://www.formazionescienzesociali.unisalento.it/consulenza-pedagogica-processi-formativi
- Lingua
- ITALIANO
- Sede
- Lecce - Università degli Studi
- Anno accademico
- 2018/2019
- Tipo di accesso
- Corso ad accesso programmato
- Profili professionali formati
- 2.6.5.2.0 - Ispettori scolastici e professioni assimilate
2.6.5.3.2 - Esperti della progettazione formativa e curricolare
2.6.5.4.0 - Consiglieri dell'orientamento
Descrizione del corso
-possiede una buona padronanza dei principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza;
- comunica in modo efficace sia a livello interindividuale sia a livello di gruppo;
- sa coordinare e dirigere gruppi di lavoro.
Laboratori appositi consentiranno l'esercizio fine delle abilità comunicative. La comunicazione nella società odierna non può prescindere dalla conoscenza degli strumenti dell'informazione e della comunicazione. Laboratori tecnologici sapranno offrire l'opportunità di approfondire l'uso dei media elettronici e multimediali. Ai laureandi sarà data possibilità di frequentare delle attività finalizzate a supportare il processo di comunicazione connessa con la presentazione delle loro argomentazioni. La verifica avverrà sulla base dell'esame di produzione di relazioni individuali e di gruppo, presentazione, partecipazione a dibattiti guidati, ecc.
L'acquisizione delle abilità comunicative sopraelencate è prevista secondo forme differenziate all'interno delle attività formative: preparazione di relazioni scritte in lingua italiana e straniera, esposizione orale delle stesse, redazione e discussione della tesi finale, documentazione multimediale delle attività di tirocinio e laboratorio.
- è in grado di valutare progetti d'intervento riabilitativo e sociale;
- conosce il territorio in cui si situano gli interventi;
- è in grado di coordinare e dirigere il lavoro di educatori sociali, animatori socio-educativi, assistenti sociali, mediatori culturali.
- è in grado di raccogliere informazioni, giudicarle, valutarle, selezionarle ed utilizzarle ai fini del proprio lavoro; di dare un equilibrato apporto, sulla base dell'espressione di una buona disponibilità critica, ad eventuali comunità di pratica, determinando una crescita del capitale cognitivo comune.
- è in grado di cooperare alla definizione delle politiche formative
- è in grado di offrire consulenza per la pianificazione e gestione di servizi di rete nel territorio
L'autonomia di giudizio viene sviluppata in particolare nell'ambito delle attività di studio, ricerca e progettazione connesse con gli insegnamenti delle diverse scienze dell'educazione e di area psico-sociologica e giuridica nonché nella partecipazione a laboratori ispirati a differenti impostazioni professionali. Le relazioni sull'attività di tirocinio svolta e, in particolare l'attività di preparazione e discussione della prova finale consistente in una tesi individuale consentono di verificare il raggiungimento da parte dello studente di autonome competenze professionali fondate criticamente.
In particolare, sono state realizzate azioni tese a promuovere continuità e integrazione del passaggio dalla triennale alla magistrale, in particolare è stato organizzato un ciclo di seminari con testimoni privilegiati (responsabili di enti, associazioni ecc.) funzionali allo sviluppo di competenze di autoplacement e competenze decisionali. In tal senso l'orientamento in uscita dalla triennale ha avuto un'importante funzione di orientamento in ingresso per la laurea specialistica.
Con il medesimo intento, si è ospitata la sperimentazione dell'Isfol che, nell'ambito del progetto Orientarsi nell'incertezza - in linea con la recente normativa e con la raccomandazione europea di garantire opportunità ai giovani (Youth Guarantee) - ha messo a punto uno strumento di auto-valutazione dell'occupabilità dei giovani, denominato AVO Giovani. Si tratta di un questionario che intende rilevare come un giovane si prepara a gestire il proprio inserimento e/o reinserimento lavorativo, ovvero quanto è in grado di essere “occupabile”. Suddetto strumento è stato somministrato agli studenti dei nostri Corsi di Laurea magistrale e Triennale (di età compresa tra i 18 e i 30 anni). Il questionario è sistematicamente utilizzato all'interno del Laboratorio di orientamento alle professioni del presente CdL.
Il CdS organizza cicli di seminari finalizzati a fornire gli elementi basilari delle “discipline scoglio” per consentire un più agevole superamento degli esami. Tali seminari, sebbene aperti a tutti gli studenti, sono particolarmente calibrati sulle esigenze di quelli in debito d'esame.
A fronte di situazioni di grave ritardo nel percorso di studi, il Corso invita lo studente ad un colloquio con il gruppo di tutor, che conosciute le difficoltà, orienta lo studente e lo segue successivamente.
Parallelamente il CdS ha promosso una didattica innovativa e partecipativa a partire da una generale riflessione volta a promuovere sempre più l'opportunità (invero da molti già offerta) di integrare metodologie didattiche trasmissive con metodologie attive. In tal senso, si ritiene di poter rendere più efficace lo studio e l'attivazione da parte degli studenti di competenze metacognitive. Si chiederà ai docenti del corso di valutare la programmazione di segmenti dei propri insegnamenti, dedicandoli a tematiche che possono essere efficacemente affrontate attraverso tali metodologie, nel rispetto della libertà didattica. L'azione sarà coordinata e monitorata da un docente della Commissione didattica e sarà svolta nel corso dell'a.a. 2017/18.
Il corso di laurea in Consulenza pedagogica e progettazione dei processi formativi è stato un corso di nuova attivazione nell'a.a. 2016/17; i dati attualmente resi disponibili dal Nucleo di valutazione di Ateneo si riferiscono all'anno 2016/17 per il corso di laurea magistrale in Progettazione e gestione dei processi educativi, di cui il corso di LM in Consulenza pedagogica e progettazione dei processi formativi può essere considerato un'evoluzione. È quindi utile considerare alcuni risultati emersi dalle rilevazioni delle opinioni degli studenti, riportate nel link sottostante.
CAMPIONE DI RIFERIMENTO: 951 questionari, compilati da 592 studenti frequentanti e da 359 studenti non frequentanti.
Gli item sono raggruppati in quattro categorie, di seguito analizzate:
1. INSEGNAMENTO
L'item relativo alla adeguatezza delle conoscenze pregresse rispetto al percorso di studi vede un 75% degli studenti frequentanti rispondere positivamente; tale percentuale è più elevata negli studenti non frequentanti. Il dato mette in evidenza la necessità di realizzare strategie per colmare eventuali lacune nelle conoscenze in ingresso: se il 75% degli studenti frequentanti esprime un giudizio positivo, per converso il 25% non ritiene le proprie conoscenze adeguate rispetto al percorso di studi. Tale area merita quindi azioni finalizzate al fine di evitare abbandoni e ritardi nel percorso accademico. L'item relativo al carico didattico non mostra valori che si discostano significativamente dalle percentuali di Dipartimento e di Ateneo, sebbene mostrino una maggiore frequenza di risposte positive: 80%. Anche in questo caso, è possibile leggere il dato focalizzando l'attenzione sulle aree di criticità: circa il 20% degli studenti esprime un giudizio negativo; si potrebbe ipotizzare una correlazione fra lacune nelle competenze in ingresso e percezione di un carico didattico eccessivo: anche in questo caso, si tratta di un'area da indagare, al fine di progettare interventi mirati al recupero degli studenti in difficoltà.
L'area relativa alla disponibilità e adeguatezza del materiale didattico vedono giudizi molto positivi. Si tratta di percentuali di poco superiori ai dati relativi al Dipartimento e all'Ateneo; tale dato è particolarmente positivo per gli studenti non frequentanti.
Infine anche l'item relativo alla chiarezza delle modalità d'esame rivela un'alta percentuale di risposte positive (81% per studenti frequentanti e non). Anche in questo caso, le percentuali sono di poco superiori rispetto al Dipartimento e all'Ateneo, soprattutto per gli studenti non frequentanti.
In quest'area si rileva un effetto particolare analizzando i dati del 2014 e del 2015: per i non frequentanti, è rilevabile un aumento delle risposte positive in tutti gli item presi in esame (i miglioramenti variano da 1 punto percentuale per quanto riguarda l'adeguatezza delle conoscenze in ingresso fino a 9 punti percentuali sull'adeguatezza del carico di studio).
2. IL DOCENTE
Il rispetto per gli orari, così come le azioni finalizzate a motivare l'apprendimento, mettono in rilievo un'alta percentuale di risposte positive, in linea con quanto rilevato a livello di Dipartimento e di Ateneo.
La chiarezza espositiva è l'area che riceve più risposte positive, con una tendenza superiore a quella rilevata a livello di Dipartimento e di Ateneo. Le attività didattiche integrative sono ritenute utili dall'92% degli studenti (un dato di poco superiore al Dipartimento e all'Ateneo. La coerenza fra insegnamento e programmi pubblicati sul web raccoglie un 94% di risposte positive, in linea con quanto emerge a livello di Dipartimento e Ateneo; infine, la reperibilità del docente raccoglie un 92% di risposte positive, con percentuali analoghe a Dipartimento e Ateneo.
3. SUGGERIMENTI
In generale, l'alleggerimento del carico didattico è il suggerimento che esprime la maggior percentuale. Questi dati, seppure sintetici, mettono in evidenza due priorità: migliorare la qualità della didattica in presenza (magari prevedendo momenti di raccordo fra gli insegnamenti, seminari e attività didattiche integrative, anche finalizzate al recupero delle conoscenze in ingresso); migliorare la gestione della didattica, intesa come flessibilità di tempi. In questa direzione si sta procedendo ad implementare l'azione didattica con strumenti della formazione a distanza (lezioni registrate, sedute di chat, blog e forum) possono rendere flessibili i tempi della didattica, prevedendo anche la possibilità di prove di verifica intermedie (in forma di valutazione formativa) che possano consentire allo studente stesso di monitorare il proprio apprendimento.
Link inserito: http://opinioni.unisalento.it/project/xx_lancio01.asp?pgm=/pgm/elaborazioni/schede_cds001.asp|AA=2016|CDS=LM58
Opinioni degli studenti - A cura del Presidio della Qualità D'Ateneo
Il corso di laurea in Consulenza pedagogica e progettazione dei processi formativi è stato un corso di nuova attivazione nell'a.a. 2016/17; attualmente non esistono quindi laureati. Tuttavia può essere utile analizzare i dati forniti dal Almalaurea e relativi al corso di laurea magistrale in Progettazione e gestione dei processi educativi, di cui il corso di LM in Consulenza pedagogica e progettazione dei processi formativi può essere considerato un'evoluzione.
I dati, riportati al link sottostante, si riferiscono a un campione molto ridotto (6 questionari, rappresentanti il 26.1% delle 23 laureate); l'età media si colloca nella fascia 23-24 anni (52%), mentre un 30% ha più di 30 anni. La gran parte del campione (82%) risiede nella provincia di Lecce, mentre il 17% proviene da altre province della stessa regione. Metà del campione proviene da famiglie di classe impiegatizia, i cui genitori hanno un titolo di studio di scuola media superiore (l'altra metà non ha alcun titolo oppure un titolo inferiore). Circa il 34% proviene da un liceo psico-pedagogico (a seguire: liceo scientifico con 30%, classico e linguistico rispettivamente con 17%), con voto medio di 76. Il 60% del campione ha conseguito la laurea in tempo regolare o nel primo anno fuori corso, con un punteggio medio agli esami di 29/30. Il 66% del campione ha frequentato il 75% degli insegnamenti previsti; nessuno ha usufruito di una borsa Erasmus. Metà del campione non ha esperienza di lavoro, mentre la restante metà si suddivide in parti uguali fra studenti lavoratori, a tempo pieno e a tempo parziale. Più della metà del campione (66%) dichiara di avere una conoscenza ?almeno buona? della lingua Inglese e di quella Spagnola; una percentuale più alta (83%) ritiene di avere una conoscenza ?almeno buona? degli strumenti di navigazione in rete, seguita dalla conoscenza di altri strumenti (Word processor, strumenti di presentazione, multimedia).
Per quanto riguarda la motivazione alla SCELTA UNIVERSITARIA, la maggior parte del campione (83%) si riferisce a fattori culturali e professionalizzanti; solo il 16% si riferisce a fattori esclusivamente professionalizzanti.
Il LIVELLO DI SODDISFAZIONE GENERALE è piuttosto alto: l'83.3% si colloca sul valore più positivo della scala (?decisamente sì?), mentre il 16.7% esprime un giudizio ?Più sì che no?. In particolare, il carico di studi è percepito come del tutto adeguato alla durata del percorso (100% degli intervistati); a fronte di ciò, un 83% si iscriverebbe di nuovo allo stesso corso dell'Ateneo, mentre un 16.7% opterebbe per lo stesso percorso in un altro Ateneo. La gran parte del campione (66%) non intende proseguire gli studi, a fronte di un 33% che intende farlo. La soddisfazione per il rapporto coi docenti si attesta al 66.7 (?Decisamente sì?) e al 16.7 (?Più sì che no?); per il 16.7% del campione, il giudizio è negativo (?più no che sì?). Meno marcata la soddisfazione dei rapporti con gli altri studenti, che si suddivide equamente nelle tre categorie di risposta. Molto critico è il giudizio sulle aule e sulle postazioni informatiche: in particolare, metà del campione ritiene le aule ?raramente adeguate?, mentre il 16.7% esprime un giudizio del tutto negativo (mai adeguate). Solo per il 33% sono ?spesso adeguate?. Analogo andamento si rileva per le postazioni informatiche: per la maggior parte del campione (66%) erano ?presenti, ma in numero inadeguato?. All'opposto, le valutazioni sono molto positive per le biblioteche: il campione si divide equamente sui due poli di scala più positivi (è l'unica area in cui non si rilevano giudizi negativi). Più variegato il giudizio sulle attrezzature (laboratori, ecc.): circa metà campione (49%) si colloca sui due poli positivi della scala, mentre circa un 30% esprime giudizi negativi (che variano da ?raramente adeguate? a ?mai adeguate?). Più positivo il giudizio sugli spazi di studio individuali, percepiti dal 66% come ?presenti e adeguati?.
Per quanto concerne le PROSPETTIVE DI LAVORO, la totalità del campione ritiene importante il raggiungimento dell'autonomia e della indipendenza; la gran parte del campione (83%) ritiene rilevante l'acquisizione di professionalità, la possibilità di guadagni, la stabilità e la coerenza con il percorso di studi. Il lavoro ritenuto ideale è quello a tempo pieno (83%), auspicando un'attività lavorativa nella stessa provincia o regione della sede universitaria, tuttavia il 66% si dice pronto a trasferire la propria residenza.
Descrizione link: Dati sul Profilo dei Laureati che hanno compilato il questionario ALMALAUREA e Giudizi sull'esperienza universitaria (Fonte ALMALAUREA)
Link inserito: http:/https://www2.almalaurea.it/cgi-php/universita/statistiche/framescheda.php?anno=2017&corstipo=LS&ateneo=70012&facolta=tutti&gruppo=tutti&pa=70012&classe=11056&postcorso=0750107305100001&isstella=0&areageografica=tutti&Regione=tutti&dimensione=tutti&aggregacodicione=0&disaggregazione=presiui&LANG=it&CONFIG=profilo
Opinioni dei laureati
- è in grado di utilizzare gli strumenti di analisi e di comparazione e di applicare i metodi di apprendimento sviluppati per approfondire e aggiornare in autonomia le proprie conoscenze;
- è in grado di individuare gli strumenti e i percorsi di formazione adeguati per lo sviluppo delle proprie conoscenze culturali e specialistiche e delle proprie competenze professionali.
E'in grado di sviluppare capacità di intraprendere ulteriori studi e ricerche, in cui possa esprimersi la capacità autonoma di studio per la soluzione di problemi connessi con la vita professionale e per l'esercizio della cittadinanza attiva e consapevole.
Le capacità di apprendimento sono conseguite nel percorso di studio nel suo complesso e verificate nelle sue singole articolazioni con riguardo particolare alla promozione di competenze di studio e ricerca con uso di strumentazioni convenzionali e connesse con le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, alla capacità di studio individuale e in contesti di gruppo, all'autonomia nella gestione del proprio percorso formativo in funzione di scadenze programmate, alla capacità di elaborare sintesi teoriche e metodologico-operative che tengano conto del dibattito scientifico e culturale contemporaneo.
In particolare il Corso indica una formazione avanzata nei settori delle scienze sociopedagogiche, psicologiche, antropologiche e storico-giuridiche e fornisce competenze di progettazione, programmazione, gestione e valutazione dei processi e dell'intervento educativo-formativo per i campi della prevenzione, della riabilitazione, della riduzione del disagio e del reinserimento sociale. In modo particolare sviluppa le competenze di accompagnamento alla progettazione educativa rivolta ai singoli, alle coppie, alle famiglie, ai gruppi e alle organizzazioni.?
Il Corso propone una formazione avanzata nei settori delle scienze psicopedagogiche, socio-antropologiche e storico-giuridiche e fornisce competenze di progettazione, programmazione, gestione e valutazione dei processi e dell'intervento educativo-formativo per i campi della prevenzione, della riabilitazione, della riduzione del disagio e del reinserimento sociale. Esso ha quindi come obiettivo la formazione specialistica di laureati magistrali in grado di assumere ruoli di direzione, progettazione e coordinamento gestionale presso istituzioni pubbliche e private (comunità, gruppi-appartamento, case-famiglia, servizi di riduzione del danno, centri diurni, servizi territoriali, servizi di reinserimento sociale, centri di ricerca, enti di formazione, strutture di degenza per l'anziano, etc.) che erogano specifici servizi educativo-formativi per affrontare situazioni di disagio individuale, di marginalità sociale legati ai nuovi fenomeni delle migrazioni e della società interculturale, di aggiornamento professionale, di analisi e valutazione di interventi formativi, di progettazione territoriale, di ricerca sui bisogni dell'anziano.
A questo scopo il corso prevede un percorso formativo focalizzato sull'acquisizione di conoscenze teoriche e di strategie operative per il raggiungimento di:
1. Conoscenze e strutturate competenze nelle discipline comprese nel dominio di studio delle scienze della formazione, con particolare riferimento a quelle metodologico-didattiche e della ricerca educativa;
2. Capacità di cogliere il nesso tra le conoscenze messe a disposizione dalle scienze della formazione e quelle di altri domini di sapere come quello delle discipline storiche, sociologiche, psicologiche, mediche, economiche e manageriali;
3. Capacità di analizzare i problemi della formazione, all'interno di sicuri quadri epistemologici;
4. Capacità di progettare e valutare interventi formativi, anche complessi, in relazione ai bisogni formativi di gruppi, comunità e territori, sulla base di una lettura scientificamente fondata del contesto;
5. Conoscenza approfondita del sistema italiano di istruzione e di formazione, nelle sue dimensione storiche, sociali, politiche ed economiche, anche in termini comparativi con altri sistemi propri dei paesi della Unione Europea;
6. Capacità di analizzare i problemi educativi e formativi avvalendosi di metodologie di ricerca empirica e sperimentale;
7. Conoscere approfonditamente le problematiche, i modelli e le tecniche della progettazione, del monitoraggio, della valutazione;
8. Conoscere le opportunità di intervento educativo e formativo legate alla società dei media, agli ambienti tecnologici e ai processi culturali di trasformazione sociale e opera per il rafforzamento formativo
9. Comprendere il potenziale e la funzione sociale dei processi e degli interventi formativi per far fronte a condizioni critiche e di disagio psicosociale in infanzia, adolescenza, adultità e terza età
10. Conoscere le problematiche della pedagogia nell'ambito delle organizzazioni lavorative, connettendo modelli d'intervento e teorie organizzative
11. Comprendere, valorizzare, creare e raccordare opportunità formative basate sulle nuove educazioni – arte, musica, educazione motoria.
Tra le attività formative sono previsti i tirocini presso enti che erogano servizi deputati alla riabilitazione socio-educativa, all'inclusione sociale e alla riduzione del danno (quali comunità, gruppi-appartamento, case-famiglia, servizi per l'inclusione sociale e di riduzione del danno), alla ricerca nel campo dei servizi, delle tecnologie e dei processi di supporto alle differenze, centri di studio sui processi di trasformazione sociale, (Osservatori specializzati, Centri di Ricerca), Asl, IRCCS.
Il percorso formativo è progettato per rispondere alla definizione del profilo finale previsto dalla classe di laurea L-50, in modo da aderire coerentemente con gli sbocchi professionali delineati e le prospettive delineate dal recente documento Europa 2020.
Il percorso si focalizza nella definizione delle competenze in uscita che permetterebbero di poter gestire con efficacia i nuovi contesti estesi di apprendimento nella visione di lifelong, lifewide e lifedeep learning. Tale caratterizzazione – in continuità con la laurea triennale L-19 – è resa evidente dalla proposta di insegnamenti pedagogici di base, coerentemente orientati all'Educazione degli Adulti, al lifelong learning e alle politiche formative e scolastiche. Il primo anno di corso è completato nella caratterizzazione derivante dall'insieme di offerta formativa che intende formare competenze in grado di intercettare e proporre contenuti nell'animazione teatrale e musicale, nel cinema, fotografia e televisione, così come della musica ed etnomusicologia, considerati perciò elementi di valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità, nonché delle potenzialità educative e formative per i nuovi adulti. Come fattori di prevenzione e di intervento competente sono considerate le discipline medico-criminologhe. Ne consegue l'identificazione di un percorso centrato nella capacità di progettare e gestire i contesti di apprendimento estesi , nei quali i dispositivi formativi per gli adulti divengono particolarmente necessari, elevandosi il target dei destinatari-fruitori delle proposte nei contesti dell'informale – adulti nelle diverse fasce ed età della vita. È quindi concepito un percorso formativo in grado di connettere le reti territoriali formali-informali e non-formali.
A partire da queste acquisizioni, il secondo anno forma – attraverso un apparato di competenze metodologico-didattiche e di ricerca educativa appropriate – ad una promozione dell'evento formativo come opportunità per la crescita culturale e sociale del territorio, tali da essere pratiche di coesione sociale. In tal senso l'offerta del secondo anno si completa con le teorie dell'apprendimento adulto nei contesti di lavoro, con attenzione alla pedagogia della saluta che intende valorizzare il contesto come capacitante. L'apparato di laboratori offerti è inteso all'acquisizione dei processi formativi differenziati in ambito adulto e dell'informale, e completa il percorso di connessione con il mondo del lavoro, interpretato come partnership e stakeholder territoriali, aderendo anche come L-50 per il quali è stato redatto un piano di fidelizzazione e di lifelong learning territoriale.
L'elaborato finale deve dimostrare il possesso, da parte del candidato, dei saperi teorici e metodologici acquisiti nel percorso di studio universitario, deve manifestare buona attitudine argomentativa e di ricerca. Tratterà temi del dibattito scientifico del dominio dei saperi riconducibile alle scienze della formazione, conterrà riferimenti allo stato dell'arte della tematica trattata, con puntuali riferimenti bibliografici e adeguata documentazione, ove necessaria.
La votazione finale viene espressa in centodecimi, tenuto conto del curriculum complessivo dello studente, con eventuale lode proposta dal correlatore e approvata dalla commissione di laurea se la tesi è ritenuta degna di questa distinzione e se la media dei voti lo permette.
Requisiti curriculari:
Laurea quadriennale V.O,: Scienze dell'educazione o Pedagogia
Laurea nella classe L-18, LS-87S previste dal D.M. 509/99
Lauree nella classe L-19, LM-85 previste dal D.M. 270/04
- una buona padronanza di una lingua dell'Unione Europea, oltre la lingua italiana.
Indipendentemente dai requisiti curriculari, per tutti gli studenti è prevista una verifica della personale preparazione, con modalità definite nel regolamento.
Tutti i candidati all'iscrizione sono tenuti a sostenere la prova di accertamento
delle competenze in ingresso.
Il mancato superamento della prova di verifica dell'adeguatezza della
preparazione individuale non permette l'immatricolazione malgrado il
possesso dei requisiti curriculari
Non sono previsti debiti formativi, ovvero obblighi formativi aggiuntivi, al momento dell'accesso.
Requisiti curriculari:
Laurea quadriennale V.O,: Scienze dell'educazione o Pedagogia
Laurea nella classe L-18, LS-87S previste dal D.M. 509/99
Lauree nella classe L-19, LM-85 previste dal D.M. 270/04
- una buona padronanza di una lingua dell'Unione Europea, oltre la lingua italiana.
Profilo
Il corso di Laurea Magistrale in PROGETTAZIONE E GESTIONE DEI PROCESSI FORMATIVI (Classe LM50)Funzioni
Principali funzioni della figura professionale:1. Progettazione di processi educativi e di gestione delle dinamiche formative, in un'ottica di lifelong learning in contesti formali-non formali e informali;
2. Consulenza scientifica a supporto di enti e istituzioni con finalità educative;
3. Coordinamento d'interventi di animazione e inclusione sociale, di mediazione culturale e di prevenzione del disagio;
4. Valutazione e monitoraggio della qualità pedagogica dei servizi e dei sistemi pubblici e privati di educazione e formazione.
Gli attuali sviluppi in campo educativo - in particolare, le politiche europee sulla formazione degli adulti - hanno inoltre reso necessarie alcune modifiche al Corso di Studi, al fine di formare adeguatamente una figura professionale così complessa quale quella del pedagogista.
La risoluzione del Consiglio dell’UE (20-12-2011) su un’agenda europea rinnovata per l'apprendimento degli adulti assume la prospettiva dell’estensione e disseminazione dei luoghi dell’educazione e dell’apprendimento. La visione pone al centro il notevole ruolo che l’apprendimento degli adulti può svolgere per affrontare le crisi consentendo, in particolare ai lavoratori scarsamente qualificati e ai lavoratori più anziani, di migliorare la capacità di adattarsi ai cambiamenti nel mercato del lavoro e nella società. L'apprendimento degli adulti costituisce un mezzo per l'aggiornamento e la riqualificazione delle persone confrontate a disoccupazione, ristrutturazioni o transizioni nella carriera e contribuisce in modo rilevante all'inclusione sociale, alla cittadinanza attiva e allo sviluppo personale.
Il contesto – nelle sua espressione di molteplici opportunità formative formali e informali – diviene quindi il luogo di apprendimento profondo (deep learning) grazie ad appartenenze culturali, trasmissione di valori impliciti ed espliciti, generazione di significati e simboli che si estendono ed espandono nel tempo (Banks et al., 2007). L’estensione dei contesti nei quali si rende possibile l’apprendimento, quindi – i modo particolare l’informale – e il loro riconoscimento in termini di valore educativo e formativo (Comunità Europea, 2011), offre una visione multipolare delle proposte formative. In tal senso diviene fondamentale valorizzare le espressioni di lifewide learning che evidenziano quindi la capacità di apprendimento disseminato e continuo emergente dalle realtà incastonate nel territorio – associazioni, non-formale, eventi - formando reti di opportunità formative nelle quali ogni giovane e ogni adulto può auto-organizzarsi e autodirezionarsi nei percorsi a lungo termine di lifelong learning (Carneiro, 2011). Includere l’offerta culturale territoriale come opportunità disseminata di apprendimento necessita di riconoscerla come parte della rete, generativa quindi di capitale sociale - contesto informale (lifewide) di accesso alle opportunità cognitive e di sviluppo delle capacitazioni - che si affianca al sistema formale.
Recentemente il documento governativo “La Buona Scuola” (settembre 2014) ha posto come necessità e prospettiva la costituzione di reti di scuole e di nuovi insegnamenti basati sulla valorizzazione dell’arte, della musica, delle esperienze motorie, definendo alcune figure professionali deputate a creare raccordo con le reti di scuole e l’offerta formativa informale territoriale.
La formazione quindi di figure professionali in grado di comprendere, valorizzare, creare e raccordare opportunità formative basate sulle nuove educazioni – arte, musica, motoria – diviene una necessaria conseguenza al fine di esprimere quelle competenze in grado di perseguire i nuovi scenari dell’apprendimento europeo e nazionale, intercettando il tema emergente dello sviluppo e dell’articolazione di un sistema di opportunità continue, disseminate nei luoghi e nei tempi, in grado di creare capacità nella persona come risultato della combinazione di abilità personali e ambiente politico, sociale ed economico.
Alla luce di queste considerazioni, è possibile delineare le competenze associate alla funzione:
1. Capacità di progettare e realizzare interventi formativi in relazione ai bisogni specifici di gruppi, comunità e territori, promuovendo e realizzando interventi di rete;
2. Capacità di analizzare i problemi legati all'educativo, nell'ambito di sicuri quadri epistemologici;
3. Capacità di coordinamento e di gestione di un gruppo di lavoro;
4. Capacità di progettare nuovi percorsi formativi - in contesto formali e informali - in grado di raccordare opportunità formative basate sulle nuove educazioni (arte, musica, educazione motoria).
5. Capacità di progettare e di valutare interventi formativi.
Competenze
Attività di ricerca educativa;Consulenza per la progettazione e la gestione degli interventi educativi presso istituzioni formative;
Consulenza pedagogica per il terzo settore;
Interventi di orientamento pedagogico e di lifelong guidance oltre che di consulenza, bilancio di competenze e inserimento lavorativo.
Sbocco
Il campo d’impiego della figura, del pedagogista, sia come lavoratore dipendente sia come libero professionista ai diversi livelli (locale, regionale, nazionale, europeo e internazionale), ambiti (di cui all’art. 1) e corrispondenti sistemi di intervento, si articola nelle strutture pubbliche, private e del Terzo Settore, residenziali o semiresidenziali, preposte a sviluppare attività di vita comunitaria, sia occasionale sia permanente, con finalità preventive e di inclusione sociale, quali centri sanitari, sociali, comunitari, d’ascolto, gioco, sportivi e del tempo libero per le famiglie, di quartiere, culturali, anziani, giovanili e ogni altro possibile spazio di lavoro educativo richiesto dal mercato. La figura può inoltre trovare occupazione in Associazioni e strutture giudiziarie del sistema penitenziario; Associazioni, centri e strutture ambientali del sistema dei beni ambientali e culturali; Enti Pubblici, Agenzie per il lavoro e per lo sviluppo locale; Centri territoriali per l’educazione permanente; Consultori; Enti di Formazione, Imprese (piccole, medie e grandi, private o pubblico-private) e Società di Consulenza, Agenzie formative; Associazioni culturali, sociali e del tempo libero, ambientali e multiculturali; associazioni datoriali, di categoria e ordini professionali, organizzazioni partitiche e ogni altro possibile spazio di lavoro educativo e formativo richiesto dal mercato.Piano di studi
PERCORSO COMUNE
EDUCAZIONE DEGLI ADULTI E LIFELONG LEARNING (M-PED/01)
12 crediti - Non obbligatorio
LETTERATURA TEATRALE ITALIANA (L-FIL-LET/10)
12 crediti - Obbligatorio
METODOLOGIA DELLA RICERCA STORICA (M-STO/02)
6 crediti - Non obbligatorio
ORGANIZZAZIONE E POLITICHE SCOLASTICHE (M-PED/01)
12 crediti - Non obbligatorio
PEDAGOGIA DELLA SALUTE (M-PED/01)
6 crediti - Obbligatorio
SEMINARI (NN)
2 crediti - Obbligatorio
Statistica descrittiva per la gestione dei processi formativi (SECS-S/01)
6 crediti - Obbligatorio
STORIA DELL'INTEGRAZIONE EUROPEA (SPS/06)
6 crediti - Non obbligatorio
STORIA EUROPEA DELLE ISTITUZIONI EDUCATIVE (M-PED/02)
12 crediti - Obbligatorio
TIROCINIO (NN)
6 crediti - Obbligatorio
Benessere organizzativo e rischio burn-out nelle professioni di aiuto (M-PSI/06)
6 crediti - Non obbligatorio
DIRITTO AMMINISTRATIVO (IUS/10)
6 crediti - Non obbligatorio
Laboratorio di attivazione dei gruppi e delle comunità (NN)
1 crediti - Non obbligatorio
LABORATORIO DI GUIDA ALLA SCRITTURA DELLA TESI DI LAUREA (NN)
1 crediti - Non obbligatorio
Laboratorio di guida al pensiero critico (NN)
1 crediti - Non obbligatorio
LABORATORIO DI INTERCULTURA (NN)
1 crediti - Non obbligatorio
Laboratorio di lettura dei classici della Pedagogia (NN)
1 crediti - Non obbligatorio
LABORATORIO DI TECNOLOGIE ASSISTIVE E AMBIENT ASSISTED LIVING (NN)
1 crediti - Non obbligatorio
LABORATORIO PER L'ORIENTAMENTO PROFESSIONALE (NN)
1 crediti - Non obbligatorio
MARKETING E MANAGEMENT DEL TERZO SETTORE (SECS-P/08)
6 crediti - Non obbligatorio
Metodi e tecniche della consulenza pedagogica e della gestione degli interventi educativi (M-PED/04)
10 crediti - Non obbligatorio
Progettazione e valutazione dei processi formativi (M-PED/04)
10 crediti - Non obbligatorio
PROVA FINALE (PROFIN_S)
16 crediti - Obbligatorio
SEMINARI (NN)
2 crediti - Obbligatorio
Sociologia delle organizzazioni formative (SPS/08)
6 crediti - Non obbligatorio
Tecnologia dell'integrazione (M-PED/03)
6 crediti - Non obbligatorio
TEORIE E METODI DELLA FORMAZIONE (M-PED/03)
6 crediti - Non obbligatorio