- Humanities
- Bachelor's Degree in PHILOSOPHY
- MODERN HISTORY
MODERN HISTORY
- Teaching in italian
- STORIA MODERNA
- Teaching
- MODERN HISTORY
- Subject area
- M-STO/02
- Reference degree course
- PHILOSOPHY
- Course type
- Bachelor's Degree
- Credits
- 12.0
- Teaching hours
- Frontal Hours: 60.0
- Academic year
- 2023/2024
- Year taught
- 2025/2026
- Course year
- 3
- Language
- ITALIAN
- Curriculum
- PERCORSO COMUNE
- Reference professor for teaching
- PATISSO GIUSEPPE
Teaching description
Conoscenze di base della storia generale, con particolare riferimento alla storia medievale e alla transizione tra Medioevo e Età moderna; Capacità di comprensione e analisi di testi scritti, anche complessi, in lingua italiana; Competenze logico-argomentative, utili alla comprensione di nessi causali e processi storici di lungo periodo; Conoscenza scolastica della geografia storica, per orientarsi nello spazio europeo e globale tra XV e XVIII secolo; Padronanza del lessico storico di base, acquisito nella scuola secondaria superiore..
Il corso di Storia Moderna si propone di fornire agli studenti una comprensione critica dei principali eventi, processi e strutture che hanno caratterizzato il periodo compreso tra la fine del XV secolo e l'inizio del XIX secolo. Attraverso l'analisi di tematiche politiche, sociali, economiche e culturali, il corso mira a delineare l'evoluzione delle società europee e le loro interazioni con il resto del mondo.
Al termine del corso, lo studente avrà acquisito una solida conoscenza dei principali eventi, processi, istituzioni e protagonisti dell'età moderna (fine XV- inizi XIX secolo), in prospettiva italiana, europea e globale. Sarà in grado di comprendere l’evoluzione delle strutture politiche, economiche, religiose e culturali che hanno caratterizzato l’età moderna, utilizzando i concetti e gli strumenti metodologici propri della storiografia contemporanea.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Lo studente sarà in grado di: analizzare criticamente fonti e testi storiografici relativi all’età moderna; contestualizzare fenomeni storici in una prospettiva comparata e di lungo periodo; utilizzare la conoscenza del passato per interpretare criticamente le dinamiche sociali e culturali del presente; collegare le conoscenze storiche ad altre discipline del percorso formativo (giuridiche, linguistiche, filosofiche, etc.).
Autonomia di giudizio
Lo studente svilupperà la capacità di: valutare in modo autonomo e critico le interpretazioni storiografiche; distinguere tra fatti, interpretazioni e narrazioni ideologiche; formulare riflessioni personali fondate su argomentazioni coerenti e sull’uso consapevole delle fonti.
Abilità comunicative
Lo studente sarà in grado di: esprimere con chiarezza, proprietà lessicale e rigore argomentativo i contenuti appresi, sia oralmente che per iscritto; utilizzare in modo appropriato il linguaggio della disciplina storica; comunicare i risultati delle proprie ricerche e riflessioni anche a interlocutori non specialisti.
Capacità di apprendimento
Lo studente svilupperà: una metodologia di studio autonoma ed efficace; la capacità di reperire e selezionare fonti e bibliografia scientifica; la predisposizione alla riflessione critica continua, utile per affrontare ulteriori livelli di studio o contesti professionali che richiedano capacità analitiche e interpretative.
Le lezioni saranno di tipo frontale. Saranno utilizzati sistemi informatici al fine di comprendere appieno alcuni particolari argomenti. Si lascerà spazio a una discussione con gli studenti ai quali sarà assegnato un breve argomento da discutere in aula. Saranno coinvolti vari docenti di discipline affini, ma anche dottori di ricerca le cui competenze specifiche saranno funzionali agli obiettivi del corso.
Gli studenti saranno valutati in un esame orale. Si terrà conto della capacità di esporre in maniera critica gli argomenti e la capacità di correlarli fra di loro. Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale esclusivamente utilizzando le modalità previste dal sistema VOL.
Gli studenti possono prenotarsi per l’esame finale esclusivamente utilizzando le modalità previste dal sistema VOL.
Sulla bacheca virtuale del docente - https://www.unisalento.it/scheda-utente/-/people/giuseppe.patisso - si potrà trovare ogni informazione relativa alle date degli esami (sezione notizie), ai programmi ecc.
La commissione sarà formata dai seguenti componenti:
-Presidente Prof. Giuseppe Patisso
-Prof. Fausto Ermete Carbone
-Prof.ssa Manuela Pellegrino
Per sostenere l’esame è obbligatorio l’uso di un atlante storico.
Il corso affronta il lungo e complesso processo di transizione dal Medioevo all’età moderna, con particolare attenzione alle questioni storiografiche relative ai concetti e alle periodizzazioni, analizzando le trasformazioni del tardo Medioevo che conducono alla nascita della modernità. Si esamina l’età delle scoperte geografiche e delle conquiste oltreoceano, approfondendo la nascita dell’idea di Europa e la visione dell’impero universale, il ruolo di Spagna e Portogallo nel Nuovo Mondo, la spartizione dei territori extraeuropei sancita dal trattato di Tordesillas del 1494 e l’incontro con le grandi civiltà precolombiane – Aztechi, Maya e Incas – attraverso la figura dei conquistadores. Si analizzano le rappresentazioni e i giudizi sugli indigeni nel pensiero di Bartolomé de Las Casas e Juan Ginés de Sepúlveda, in particolare nella controversia di Valladolid, insieme allo studio del sistema dell’encomienda e delle strutture dell’amministrazione coloniale, come il municipio castigliano. Ampio spazio è dedicato alla dimensione economica dell’impero coloniale, al commercio delle Indie, all’estrazione di oro e argento, alla colonizzazione del Brasile, alla nascita dell’economia-mondo e ai rapporti tra Africa ed Europa. Il programma prosegue con l’analisi della crisi dell’omogeneità religiosa in Europa, a partire dalla Riforma protestante e dalle figure di Lutero, Calvino, Zwingli e Melantone; si riflette sul ruolo della stampa come agente di mutamento, sull’Exurge Domine, sull’esperienza radicale di Münster e dell’anabattismo e sulla rivolta dei contadini, sulla Confessio Augustana e sul principio del cuius regio, eius religio. Viene ricostruita la crisi religiosa in Francia dalla morte di Enrico II fino all’Editto di Nantes (1598) e si approfondisce la figura di Filippo II e la struttura politica della monarchia spagnola attraverso il sistema della polisinodia. La Riforma cattolica e la Controriforma sono indagate nei loro sviluppi teologici, istituzionali e sociali, dal Concilio di Trento alla nascita di nuovi ordini religiosi, dalle pratiche della censura e della repressione all’elaborazione di un cristianesimo popolare, al destino delle minoranze, in particolare degli Ebrei, e al fenomeno della caccia alle streghe. La crisi del Seicento è presentata come crisi sistemica: demografica, agricola ed economica, ma anche come fase di ristrutturazione degli equilibri europei, con il rafforzamento delle potenze emergenti, come Olanda e Inghilterra, e la catastrofe della guerra dei Trent’anni, che segna profondamente il mondo germanico. Si analizzano l’evoluzione delle monarchie assolute e la specificità dell’Italia spagnola, il ruolo dell’Indice dei libri proibiti e dell’Inquisizione nella repressione del dissenso, l’importanza dell’impero ottomano nello scacchiere europeo e lo sviluppo degli Stati dell’Europa orientale, dalla Francia di Richelieu e Luigi XIV alla Russia di Pietro il Grande, dalla Prussia al Baltico, dall’Inghilterra di Carlo I alla dittatura di Cromwell. Particolare attenzione è data alle rivoluzioni inglesi, alle origini della democrazia moderna, ai dibattiti di Putney, alla restaurazione degli Stuart e alla Gloriosa Rivoluzione. La seconda parte del corso è dedicata alle economie coloniali e agli imperialismi: si studiano i nuovi prodotti provenienti dalle colonie, in particolare lo zucchero, il commercio triangolare, la tratta degli schiavi e i Codici neri, lo stato cristiano-sociale dei gesuiti in Paraguay, la circolazione delle merci in Asia, l’agricoltura e l’allevamento nei possedimenti coloniali, le risorse africane e il contesto economico-sociale del sud-est asiatico continentale al momento dell’arrivo degli europei. Si analizza la società di antico regime nei suoi aspetti demografici, urbani e rurali, i processi di protoindustrializzazione e il passaggio alla rivoluzione industriale, nonché le nuove concezioni della povertà intesa come oggetto di repressione e controllo sociale. Il corso affronta poi il sistema internazionale attraverso lo studio delle guerre di successione (spagnola, polacca, austriaca), l’evoluzione degli eserciti e delle tecniche di guerra, l’Illuminismo e il dispotismo illuminato, le riforme in Europa e le loro influenze globali. L’ultima parte del corso è dedicata ai grandi eventi rivoluzionari: la nascita degli Stati Uniti d’America con l’analisi delle tredici colonie, le radici del conflitto con l’Inghilterra, l’intervento europeo, la Dichiarazione d’Indipendenza e la Costituzione americana; la rivoluzione francese con la convocazione degli Stati Generali, la redazione della costituzione, l’emergere della politica come protagonista, la dialettica tra rivoluzione borghese e popolare, la nascita della Repubblica, la guerra rivoluzionaria, il Terrore. Si affrontano infine le rivoluzioni latinoamericane, il rapporto tra rivoluzione e imperialismo, le relazioni tra colonizzatori e colonizzati, l’ascesa di Napoleone e la sua eredità, dalla campagna d’Italia al colpo di Stato del 18 brumaio, dalla proclamazione dell’Impero alle guerre napoleoniche, dalla campagna d’Egitto a quella di Russia, fino al crollo dell’Impero, il Congresso di Vienna, la Restaurazione e la Primavera dei Popoli.
In aggiunta, il corso monografico propone un’analisi dettagliata del coinvolgimento della Danimarca nel sistema coloniale tra XVII e XVIII secolo. Pur meno conosciuta rispetto ad altre potenze europee, la monarchia danese estese il proprio controllo su territori situati in Africa, Asia e nelle Americhe, tra cui Tranquebar in India, Frederiksborg sulla costa dell’attuale Ghana e le isole caraibiche di Saint Thomas, Saint John e Saint Croix, note collettivamente come Indie Occidentali Danesi. In queste colonie, la Danimarca sostenne la produzione e il commercio dello zucchero di canna ricorrendo intensivamente alla manodopera schiavizzata di origine africana. Per contrastare le rivolte e limitare il fenomeno delle fughe dalle piantagioni (marronage), fu introdotta una legislazione schiavista particolarmente rigida, tra le più repressive del panorama coloniale del tempo. Il percorso ricostruisce l’evoluzione della presenza danese d’oltremare dalla prima età moderna fino alla decisione di abolire la tratta degli schiavi, formalizzata con l’editto del 1792 ed entrata in vigore nel 1803.
Sarà affrontata, inoltre, un'analisi approfondita delle normative che regolavano la schiavitù nelle colonie europee tra il XVI e il XVIII secolo esaminando le leggi emanate da potenze coloniali come Spagna, Francia e Portogallo per disciplinare la vita degli schiavi africani deportati nel Nuovo Mondo. Vi sarà una panoramica storica sulla nascita del commercio triangolare e sulla transizione dall'utilizzo degli indigeni americani agli schiavi africani come principale forza lavoro nelle colonie. Successivamente, saranno analizzate le principali codificazioni schiaviste come quelle della Spagna: dalle Siete Partidas medievali alle Ordenanzas e al Código Carolino del 1784, fino alla Instrucción del 1789, che cercava di regolamentare l'educazione e il trattamento degli schiavi; quelle della Francia: il Code Noir del 1685, che stabiliva le condizioni della schiavitù nelle colonie francesi, e le sue successive modifiche e applicazioni in diverse colonie, come la Louisiana e la Martinica. Quelle del Portogallo: dai codici afonsini e manuelini al Código filipino del 1603, che legittimava giuridicamente la tratta atlantica e regolamentava la schiavitù nelle colonie portoghesi. Tale studio evidenzierà come queste legislazioni combinassero elementi di paternalismo con misure punitive severe, riflettendo le paure dei coloni riguardo a possibili rivolte e la necessità di mantenere il controllo sulla popolazione schiavizzata, sottolineando l'eredità di queste normative e il loro impatto duraturo sulle società postcoloniali.
Per sostenere l’esame è obbligatorio l’uso di un atlante storico
- R. AGO - V. VIDOTTO, Storia moderna, Laterza, Roma-Bari
- G. PATISSO, Codici neri. La legislazione schiavista nelle colonie d'oltremare (secoli XVI-XVIII) Carocci, Roma, 2019
- G. PATISSO, Colonie senza un impero. Società, rivolte e legislazione schiavista nei territori danesi d’oltremare (sec. XVII-XVIII), UTET, Torino, 2024
Ai frequentanti, nel corso delle lezioni, saranno indicati i capitoli da leggere approfonditamente e quelli da studiare.
I non frequentanti sono tenuti a studiare integralmente tutti i volumi indicati nel programma.
Semester
First Semester (from 22/09/2025 to 16/01/2026)
Exam type
Optional - Related/Supplementary
Type of assessment
Oral - Final grade
Course timetable
https://easyroom.unisalento.it/Orario
Component of